Berlin, 2009

Berlin, 2009
We want more voices, thoughts and languages!

Wednesday, June 1, 2011

Sicurezza all'aeroporto

Airport security. L’aspetto formale della legge prescrive la sua universalizzabilità. “Agisci in modo che tu possa volere che la massima delle tue azioni divenga universale”. Nulla cioè è ammesso che non possa essere esteso a tutti. Coerentemente le tasse sulla proprietà sanzionano un’infrazione necessaria alla massima, ne attenuano il danno o traducono in termini liquidi. Infatti non solo il possedimento preclude l’oggetto posseduto a coloro che non ne sono proprietari, ma il possesso stesso si basa su un principio d’esclusione. Dovere e benessere si pongono allora in termini antagonistici di fronte al capitale. Soluzioni di cimpromesso sono alla mano ma la massima universale si pone inevitabilmente come un paradosso ogni volta venga instanziata. La domanda più urgente si pone in questi termini: è il capitale un problema tutt’oggi irrisolto dalla massima universale o ne è l’inevitabile complemento? In realtà una visione formale e universalista non può che concepire la realtà relazionale come un capitale di proprietà. Di qui emerge l’ingiustizia della proprietà privata come l’esposizione paradossale della stessa logica fomrale. La proprietà è un abuso contrario alla massima universale a cui il pagamento delle tasse cerca di sopperire iscrivendo nel suo intimo la contraddizione. Quanto è peculiare, caratteristico, le proprietà singole della persona vengono allora sussunte sotto la logica del capitale e sottomesse quantomeno a tassazione così che in effetti il diritto alla prorpria personalità debba essere acquisito, essendo provvisti per nascita del solo diritto formale e universale della massima. I diritti formali universali però si fermano persino prima di materializzarsi nello spazio/tempo d’un corpo: i diritti formali del soggetto non si estendono neppure alla meterialità fisica d’una perosna, senza neppur menzionare la sua realtà storica. In realtà lo spazio positivo è completamente lasciato in gestione al capitale così che sotto l’illusione d’una libertà formale negativa, ogni pratica libertà di vita sia soggetta e offerta al suo valore economico. La massima universale sancisce il valore economico della libertà. Avendo smascherato i conti rimane da chiedersi quale possa essere una risposta critica all’alibi capitalista. Laddove un rifiuto congiunto possa impedire l’applicazione della regola, questo dovrebbe essere perseguito. Le misure di sicurezza aeroportuali mostrano sempre più come la soglia di tollleranza dei viaggiatori sia esendibile e si estenda in nome della sicurezza. Procedimenti offensivi ed umilianti che spesso non rispondono a nessuna logica se non alla funzione di garanzia per la sicurezza generale, la riduzione dei tempi d’attesa ed alla massimizzazione dell’efficienza del sistema vengono tollerati ed accettati con accondiscendenza. Anziché porre in dubbio gli scopi addotti (del resto i loro stessi risultati li contraddicono; come se poi il terrore, l’arma di controllo e l’ontologia mediatica che vengono così istaurati fossero eventi collaterali) o affondare un ulteriore attacco al fascismo implicato nella security policy dello stato d’emergenza, si può considerare la massima universale su cui la loro applicazione si basa. Innanzitutto nessun sistema di sicurezza aeroportuale funzionerebbe senza l’assoggettazione dei viaggiatori. Anche solo una breve resistenza da parte di ogni persona ostacolerebbe a tal punto il procedimento da renderlo di fatto inattualizzabile. Pertanto l’accondiscendenza universale ne è criterio base e fondante. Se ognuno ponesse in dubbio il procedimento di controllo, quest’ultimo risulterebbe del tutto inattuabile, perciò non può essere indagato e l’obbedienza ne è condizione sine qua non. Allo stesso scenario può anche essere data un’altra lettura: se la dignità del viaggiatore venisse rispettata il procedimento di controllo non potrebbe funzionare. I tempi ed i modi per rispettare la dignità individuale confliggono con le modalità di sicurezza asserte dalla security policy. Senza valutazioni di carattere e respiro più ampio quali l’identificazione individuale con l’user name di cui il passaporto non è che un residuo arcaico o l’aspetto mediatico della persona al gate, – tutte osservazioni a cui la biopolitica per prima ha aperto le coscienze, sebbene restringendo e riducendo la portata e le implicazioni dei suoi dati – tuttavia rimane l’inconciliabilità della praxis aeroportuale con il rispetto della dignità. La massima formale universale, in quanto tale, può e deve essere applicata esclusivamente su se stessa. Pertanto non l’azione umana deve esserne soggetta bensì la legge. Non cogliere qui una differenza critica significa tralasciare quella soglia dello spazio umano ove la vita risiede. Pertanto la protezione del limite, l’aspetto negativo della massima può e deve avere la sua sfera di applicazione nel regno formale di salvaguardia dei diritti minimi, quasi una forma legislativa di difesa dalla legge, come se, de facto: ci fosse bisogno della legge per esser difesi dalla legge. Avendo questo chiaro in mente emerge con tanto più rilievo la violenza nell’imporre procedimenti che non rispettino la dignità della persona in nome dell’universalità della massima e con il fine della tutela dell’individuo. L’aspetto positivo manca qui comunque ancora all’appello. Certamente rimane l’obbligo attivo di porre ostracismo ogni qual volta la libertà di pensare venga revocata – perché se tutti pensassero sarebbe un problema – e, partendo dall’importanza del libero pensiero vedere e considerare quel che si può fare – ed anche quello che non si può fare, ponendo la propria dignità come fermo ultimo agli abusi del potere, siano questi aeroportuali o di ordinaria amministrazione e gestione degli affari. In fin dei conti, siam tutti viaggiatori e cominciamo da lì.

3 comments:

  1. i don't understand. ha ha. you should do an english translation sometimes too i would love to know what it says! o i guess i could put it into google translation. love technology!

    ReplyDelete
  2. I want a translation toooo!
    Trans-lation, trans-la-tion! Ah, translating machines....the proposal just below mentions them too somewhere around p.4?
    The was language begins to conform to the possibility of being translated by a machine...
    Here is the machinic-translation of the first 'paragraph' above:

    Wednesday, June 1, 2011Sicurezza airport
    Airport security. The formal aspect of the law prescribing the universalizability. "Act so that you can will that the maxim of your actions become universal." Nothing that has conceded that it could be extended to all. Keeping property taxes imposed at the maximum offense needed, they mitigate the damage or result in liquids. Not only do they preclude the possession of the possessed object to those who are not owners, but the possession itself is based on a principle of exclusion. Duty and then are placed in well-being antagonistic in front of the capital. Cimpromesso solutions are at hand but the universal maxim inevitably arises as a paradox is instantiated every time. The most urgent question is posed in these terms: the capital is an issue still unresolved by the highest universal or it is the inevitable complement? In fact a formal and universalist vision that can not conceive of reality as relational capital property. Hence the apparent injustice of private property such as exposure of the same paradoxical logic fomrale. The property is an abuse against the universal maxim that the fees tries to compensate by including in its most profound contradiction. How peculiar, distinctive, individual properties of the individual are then subsumed under the logic of capital and at least submissive to taxation so that in fact the right to prorpria figure has to be acquired, being provided only for the birth of formal law and universal principle. The universal formal rights but not stop even to materialize in space / time of a body: the subject of formal rights do not extend even to the materialism of a physical perosna, without even mentioning its historical reality. In reality, the positive space is left completely in the capital management so that under the illusion of a formal negative freedom, freedom of living each practice and offer is subject to its economic value. The universal maxim establishes the economic value of freedom. Having exposed the accounts is to ask what could be a critical response alibi capitalist.

    ReplyDelete
  3. uhuhu... well. if my english were only a bit better... i might have a try... the translation engine is great... it leaves untouched all my spelling mistakes...
    It's a bout Herr Kant. He has got this theory of "universalization of the law" - you know... a law must be appliable to everybody... But Herr Kant also thinks that one has to pay taxes for private property - in order to compensate a disobedience to the law in a sense. I mean: if i own this house, you don't: as easy as that. Therefore - he says - i must pay money (fees/taxes) so to balance my infraction. i wonder then if there is not an intimate paradox there: if after all whatever characterizes me must not be paid: if everything POSITIVE is left then to an economical consideration... Therefore: the universal law would be NEGATIVE, it sets the limit, but it's a limit which MUST be challanged by PRIVATE PROPERTY and whatever defines humans or animal POSITIVELY. So here we are... it seems that we find here open the possibility to sell and bay laws... isn't it?
    The other point was about security. the way in order to have security working the secured must not be respected... nothing new... i know... I tried to match this point with above Herr Kant...
    Just drafts of words...
    Well---- thanks for your translinguistic desire!! Grazie assai!

    ReplyDelete