Berlin, 2009

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Wednesday, April 27, 2011

Wi-fi


Coninuo a stupirmi,è più forte di me. Apro il web e trovo notizie che mi colpiscono,non tanto per i dati che riportano,ma per quello che (non) c’è scritto “tra le righe”: “Dal confronto con il resto del mondo,l'Italia si piazza al quattordicesimo posto,con 2000 punti di accesso in meno della Turchia (10° posto) e 1.300 di Taiwan (11° posto). Così pure sono lontanissimi i vertici della graduatoria mondiale dominata dal Regno Unito con quasi 113 mila punti di acceso wi-fi a internet”. (Yahoo! News del 12 Aprile 2011).
Non mi stupisce,infatti, che l’Italia sia al 14° posto nella classifica mondiale per gli accessi ad Internet,ciò che mi stupisce,invece, è che, in quell’ articolo, non si fa riferimento al fatto che l’Italia è stato l’unico Paese in Europa che, negli ultimi 10 anni, ha introdotto limiti, freni e restrizioni ad internet, in nome della sicurezza e della lotta al terrorismo.
Il 31 Dicembre 2010, alle 10:00 del mattino, Lorenzo, un mio grande amico di Prato, non ha potuto resistere: mi ha mandato una mail con la notizia che la legge Pisanu non era stata prorogata, come era successo, di anno in anno, dal 2005 al 2010. Era l’ora!
Adesso, però, con tutto il ritardo accumulato c’è da darsi da fare, -rispondo io- non basta togliere le restrizioni per adeguarsi al passo del resto d’Europa che nel frattempo è andata avanti. Ora c’è da spingere,da incentivare,da sostenere,da invogliare i proprietari di Bar o altri locali, le pubbliche amministrazioni e altri enti a mettere punti di accesso ad Internet wi-fi senza costi per gli utenti,senza dover registrare documenti e senza spese esose per i “pionieri” di questa infrastruttura.
Non molto tempo fa, sono stato a vedere una mostra in un museo qui a Berlino e, proprio alle spalle del banco dove davano le audio guide, la freccia sul muro indicava:  WC, Internet.
Tra i servizi che un museo dà ai suoi visitatori, a Berlino, i bagni e internet sono messi sullo stesso piano, in tutti i sensi.
Speriamo che, oltre ad aver tolto i freni al progresso di questa tecnologia, il Belpaese si metta a fare una vera politica di adeguamento alla svelta,visto che Internet era il futuro 20 anni fa, ma oggi è un presente indispensabile.
Leggendo “L’era dell’accesso” di Jeremy Rifkin mi hanno colpito due passi: in uno c'è scritto che “Nella sola Manhattan ci sono più linee telefoniche che in tutta l’Africa sub-sahariana”;
nell' altro “Il divario fra chi ha e chi non ha è ampio, ma ancora più ampio sarà quello fra chi è connesso e chi non lo è”.

2 comments:

  1. Boia deh, qesti tedeschi, oltre a cessi channo anche l'internette!

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  2. e vuoi vede' che channo anche la carta iggenica nei cessi?!

    ...Hai mai provato a cercare un centro internet o un misero accesso ad internet a Livorno ? Se alla fine lo trovi, ma non lo dare per scontato, occorre il passaporto... (Mica è uno scherzo) ... e quasi la carta di credito per pagare... ahimé ahimé...

    Beh... sai che ho la carta d'identità stampata in carattere comic (dovuto a un guasto della stampante al momento dell'emissione?)...? La dice lunga..... (E immaginati doverla presentare alle autorità tedesche...)

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