Berlin, 2009

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Wednesday, January 19, 2011

dal "Taccuino in Note"

Il seno. La notte. Affrontare il mondo a piedi, fino a vedere dove la terra trema – o smette di tremare. Il sacco. A piedi. Cammino. Penso. Il sapore del tempo. La notte, il giorno, per favore, nel taschino, come un fiore malato. Le radici crescono, di tempo, e salgono, fra le vene della testa. Imparare. A. Parlare. Le persone passano. Il tempo passa. Il dolore entra, esce, mentre la porta a velo della memoria, lascia entrare, lascia. Uscire. Spifferi. Il colletto alzato. Per il libeccio che non torna, un passo di danza, d’una danza persa. Non torna, la nascita. Non torna il mondo. Non torna. E’ lì, qui, che la speranza batte i piedi? E piango. Il mondo s’è rigirato. Le speranza, sì, andate. Era vero. Che la poesia passa come un vento che porta via tutto, i polmoni. Le parole. Sono sempre qui. Come cerotti che sherano il segreto. Questo. Che fa toppa. A notte. La medusa si desta, e muove i tentacoli. Il sonno perde e scappa. Mi desto. Depongo la spada, i pensieri. Quel vento forte che sapevo. M’ha strappato le orecchie. I sogni mi affaticano. Non li capisco, sono scappati, erano così veloci? come farfalle. Il mio nome di mattina è lo stesso. Questo pacco. Il cielo. Il tempo non torna. Vedo la vedi? vedo la fine. Non sogno nei tuoi sogni. Qualcosa mi dice che ho perso. Mi amiate o mi odiate. Io passo. Tanto dolore su queste ombre? Passo. Tanto dolore su queste mani. Tocco le tasche. Mani. La paura vi è cresciuta dentro. Le ali pesanti. Un piccolo triste. E’ rimasto fra le mie mani. Sbatte. Flap. Flap. Ma la voce è calata, e devo accostarmi per udire i rumori più forti. Un nido. C’è nessuno? Paura. Non ho più paura. Non ho più gioia. Gli occhi degli altri, vie parallele verso il nulla. Ho visto la trasparenza. Dopo tanto. La trasparenza fra le mani del mio amore. "Taccuino in Note" - 1932.

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