29 giugno 2009
Caro Berlusconi,
Oggi Le scrivo la prima lettera. Come era prima consueto pregare o esprimere un desiderio a nostro signore, prima ed ora ancora ci si lava la mattina le ascelle o i piedi, così, con tanta simile consuetudine comincio oggi a scriverle una lettera al giorno, per un anno intero. Vi saranno contenuti i miei desideri e i miei sogni, un po’ di rabbia e le tante esperienze quotidiane. Come i bambini alle fate, le esprimo per prima cosa i miei tre desideri ed il primo forte forte: vorrei tanto che Lei non muoia prima che questo progetto veda luce. Sarebbe un disastro. Non che aspiri alla Mondadori, che eppure non disdegnerei. Vorrei solo che questo figlio non sia infelice, una raccolta di lettere mai arrivate. Ogni scrittore si deve porre il problema del suo interlocutore, io che scrittrice non sono mi limito col problema del mio destinatario.